25 Luglio 2014

Conclusa l’indagine sugli effetti della chiusura temporanea dell’aeroporto Il Caravaggio. Penalizzate le attività del centro città, meno quelle della provincia

Si è conclusa l’indagine realizzata da Ascom Bergamo sugli effetti della chiusura temporanea dell’aeroporto di Orio Serio avvenuta tra il 13 maggio e il 1 giugno 2014 per i lavori di rifacimento della pista. I risultati del sondaggio confermano che l’economia della città è strettamente intrecciata alla presenza dell’aeroporto.

La chiusura dello scalo ha infatti inciso in modo significativo sui bilanci degli alberghi e le attività commerciali della città; mentre le strutture alberghiere della provincia ne hanno risentito solo in parte. Segno di un problema più complesso: la mancanza di collegamenti adeguati tra aeroporto e centri turistici della provincia.

L’indagine realizzata ha interessato gli alberghi di città, hinterland, provincia e i ristoranti e le attività commerciali del centro città e di città Alta.

L’impatto più significativo si è verificato non solo sulle attività alberghiere cittadine ma anche di due comuni dell’hinterland: Orio al Serio e Grassobbio. Gli alberghi dei tre comuni hanno registrato un calo di presenze dal 10 al 20% con picchi anche del 30-35% rispetto al 2013.

Più contenuto è stato l’effetto sulle strutture del restante hinterland, dove si è registrato una diminuzione dello 5% delle prenotazioni.

Diverso l’effetto su hotel della provincia – pianura, valli e lago – dove le perdite sono state più contenute rispetto alla città e si sono attestate attorno al – 5%.

Sui ristoranti e sulle attività del centro città e di città alta la chiusura ha portato ad una riduzione del numero di clienti e di scontrini del 10%, con punte che hanno superato anche il 20%.

«I dati raccolti dal questionario permettono di fare due sottolineatureafferma Oscar Fusini, vicedirettore di Ascom Bergamo -. Una ormai nota. L’economia della città è strettamente legata allo scalo aeroportuale, la cui chiusura temporanea ha inciso pesantemente sul fatturato del mese di maggio. Questo dato conferma come lo scalo di Orio è  una ricchezza per il territorio non solo da salvaguardare ma da “sfruttare” al massimo. L’altra osservazione è forse conosciuta soprattutto agli operatore: la presenza dell’aeroporto incide solo marginalmente sui luoghi di villeggiatura e turistici della provincia. Ciò è dovuto in particolare agli scarsi collegamenti tra aeroporto e comuni sia quelli montani che quelli lacustri. E questo ci induce a fare una riflessione su come contribuire a migliorare questo aspetto in particolare in vista  Expo 2015, che farà arrivare nella nostra provincia un buon numero di visitatori. Su questo tema la nostra Associazione si proporrà come interlocutore privilegiato con le istituzioni».

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